La Storia
Nel 1200 Federico II, insieme alla realizzazione del Duomo di Cosenza, fa erigere in Sila la Torre di “Frederico”, ossia Torre Federici dove addestra i suoi falchi facendoli volare, materialmente e simbolicamente verso il “nemico”: la preda e l’Ordine Florense. Come a voler dire: “attento monaco, io non sono l’anticristo, semmai colui che sogna l’Europa unita sotto un’unica corona.” Il complesso di Federici vede posare la prima pietra nel XIII secolo da maestranze che l’Imperatore Federico II manda dalla sua Sicilia. Il primo corpo di forma rettangolare era composto da cinque piani, con accanto la piccola chiesa palatina. L’ultimo piano della Torre contiene la cosiddetta “falconeria” che poi è la vera ragione dell’esistenza dell’edificio stesso. Dato dall'Imperatore in dono e in dote a Teresa, sua figlia naturale, che sposa Giulio Cesare Collice, colui che aveva fornito il tufo per la ricostruzione della cattedrale di Cosenza. Il famoso terremoto del 1230 con epicentro le città di Acri e Luzzi, distrusse gli ultimi due piani della Torre. La ricostruzione fu ad opera di Teresa, che non fece ricostruire i due piani crollati, ma riutilizzò il materiale per la costruzione di un nuovo corpo, che addossato alla Torre servì a sostegno di questa e a sostituzione dei locali perduti. Il materiale utilizzato sono mattoni rossi, cotti sul posto tratti da una vena argillosa locale molto ricca di ferro e pertanto molto resistente, uniti a calce e pietre di cava. I portali, le finestre e i gradini sono di tufo rosa di Mendicino, lo stesso utilizzato nel Duomo di Cosenza.