Terzine di Tommaso Bombini Patrizio
ed Accademico Cosentino, cognominato Pisandro.
I.
A dir delle Famiglie di Cosenza,
Ecco mi accingo o legitor cortese,
Per informarti appieno, e a sufficienza.
II.
Queste sono le antiche del Paese,
La Firrao, la Sambiasi, e la Morelli,
La Cavalcanti insieme e la Telese:
III.
A cui devono unirsi ancora quelli
Di Tarsia, di Scaglioni, e di Matera,
Di Quattriman’, di Ciacci, e di Caselli.
IV.
Da Napol’ nel principio di nostr’Era (1)
Venne a noi la Gaeta, e la Sersale,
E la Schinosi venne da Lucera.
V.
Spiriti da Viterbo, ed i Bombini
Da Grecia ma per qui, co’i Spatafora;
Normanni sono i Dattili, e gli Aquini.
VI.
Meriterian’ dal seggio andare fora (2)
Gli Abenanti, i Toscani, con gli Stocchi,
Famiglie già ridotte alla mal’ora.
VII.
Son buoni i Passalacqua, con i crocchi (3)
Di Barracca, i Parisi, e gli Corati,
Ed i Pascali ancor, benchè pidocchi. (4)
VIII.
I Garofali son reintegrati
Non a gran tempo, e sono gli Mangoni
Con i Tirelli, senza preggi e stati.
IX.
Gli Andreotti, e i Ferrari sono buoni
Mediocremente, ma di loro schiatta
Nessuno v’è, che in oggi ben risuoni.
X.
Non son gli Sei aggregati (5) di una fatta:
Di Majo, ed Alimena sono adorni
Di rari preggi, e di chiarezza esatta.
XI.
I due Giannuzzi poi sono ricolmi
Di Feudi, Signorie, e Casalini;
E li Collici sono di gran borsa, e de contorni (6)
Della nostra Città, co’i Guzzolini.
. Note .
(1) S’intende l’Era del sedile.
(2) Per li vili matrimonij fatti.
(3) Allude alli presenti Barracchi mal fatti di corpo.
(4) Allude alla miseria di cotal Casa.
(5) De 20: Luglio 1756.
(6) Li Collici di S. Pietro, e li Guzzolini da Rovito.